La costruzione della Narodna in univerzitetna knjižnica che nella sua ricca collezione custodisce anche numerosi manoscritti medievali, incunaboli e libri a stampa rinascimentali, risale al periodo dal 1936 al 1941, e rappresenta l'opera più importante di Jože Plečnik in Slovenia.
Si erge dove prima si trovava il barocco palazzo Ducale del secolo XVII, distrutto durante il terremoto del 1895. Esternamente l'edificio riflette l'influenza dei palazzi italiani. La caratteristica facciata con la combinazione dei mattoni e blocchi di pietra in forme diverse fu ideata su esempio della casa dell'artista romano Federico Zuccari.
Le maniglie sul portone principale sono a forma di due teste di cavallini, rappresentanti Pegaso, il mitologico cavallo alato che in questo caso significherebbe una simbolica guida dei visitatori della biblioteca nel loro viaggio nel mondo del sapere. Dal vestibolo dell'ingresso una porta ci divide dal possente e nero scalone centrale con 32 colonne di marmo di Podpeč; esso conduce alla grande sala di lettura. In questo spazio dalle forme molto interessanti sono particolarmente interessanti i lampadari, creati da Plečnik, e le due pareti in vetro attraverso le quali penetra la luce del giorno sulle scrivanie di legno, sui libri e sui lettori.
Sopra l'ingresso laterale si erge la statua bronzea di Mosè, opera dello scultore Lojze Dolinar. Lungo l'edificio sono presentate le tracce delle mura sia romane sia medievali. Plečnik fece erigere, sopra le ex mura cittadine, i monumenti commemorativi con busti di alcuni slavisti, e davanti alla vicina Glasbena matica (Società filarmonica) una fila di busti di compositori sloveni e dell'ex Jugoslavia.